La conferenza vuole offrire un panorama delle attuali conoscenze sul mondo della Cartagine punica, cioè della città in epoche antecedenti la conquista e distruzione da parte dei Romani. E il titolo ne riassume i temi. "Poenus Advena", anzitutto, fa riferimento agli autori greci e latini che pur rappresentando una fonte d’informazione preziosa, non sono documenti "diretti", rispetto al mondo punico di tradizione semitica. Si parlerà dunque, con enfasi diversa, delle fonti sulla città fondata dalla fenicia Elissa/Didone, profuga da Tiro, che in Africa avrebbe comprato il terreno su cui riposare e far sorgere il nuovo insediamento. Si dirà della città che fu di Amilcare, Magone, Annibale e Asdrubale, prima ancora che dei Cesari, di Tertulliano e di Agostino. Si illustrerà la signora dei mari e dei commerci, epicentro di diffusione di conoscenze, scrittura e artigianato.
"Gli dèi di Annibale …", poi, allude alla natura composita dell’esercito del grande condottiero e dei culti praticati dai Cartaginesi e dai loro mercenari Numidi, Iberici, Galli e Italici. Si metteranno in primo piano i nomi di Baal Hammon e della sua paredra Tinnit, quelli di Astarte, Melqart, Eshmun e le altre divinità del pantheon cartaginese: nomi ed epiteti giunti fino a noi grazie alle iscrizioni votive e alle trascrizioni dei tanti autori classici che li ricordarono perché invocati in battaglia o nei trattati di pace.
"... al confronto con Roma" richiama invece i motivi del raffronto tra culture diverse nel Mediterraneo antico. Si dirà della Cartagine immaginata dai suoi avversari e di quella riscoperta dalle moderne imprese archeologiche, dagli scavi che hanno restituito la vita pubblica e privata d’una città che fu splendida per secoli, fondata e distrutta, rifondata e ricostruita.
Cartagine e Roma, infine, costituiscono i poli simbolici con i quali verrà evocata la prospettiva avanzata dei moderni progetti di cooperazione archeologica transfrontaliera, per illustrare, con immagini e racconti, il fascino che ancora oggi esercitano le vestigia dell’antica metropoli, definite dall’UNESCO, ormai da più di 40 anni, patrimonio culturale dell’umanità.

 

Sergio Ribichini è dirigente di ricerca a r. del Consiglio Nazionale delle Ricerche, cofondatore e segretario della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine. Storico delle religioni e delle civiltà del Mediterraneo antico, ha pubblicato centinaia di studi sul mondo fenicio e punico, in italiano, francese, inglese e tedesco, con traduzioni anche in spagnolo e arabo. Ha insegnato in varie università, ha diretto (e partecipato a) imprese archeologiche, corsi di formazione e progetti editoriali in Italia e all’estero. Ha organizzato convegni internazionali d’interesse fenicio-punico e storico-religioso. Ha scritto testi per varie esposizioni, come I Fenici (S. Moscati ed., Venezia 1988), “Hannibal ad portas”. Macht und Reichtum Karthagos (S. Peters ed., Karlsruhe 2004), Uomini e dèi (E. Benelli e altri, Roma 2010), Les Phéniciens en Algérie (L. Manfredi e A. Soltani edd., Algeri 2011), Annibale. Un viaggio (A. Ciancio e F. Rossi edd., Barletta e altrove 2016 ss.); Savinio, A-Z (E. Coen ed., Milano 2020).
Tra le sue opere si segnalano Adonis. Aspetti “orientali” di un mito greco (1981); Il sacrificio dei bambini. Un aggiornamento (1991, con S. Moscati); La questione delle influenze vicino-orientali sulla religione greca (coed. con M. Rocchi e P. Xella, 2001); Il riso sardonico. Storia di un proverbio antico (2003); Religioni in contatto nel Mediterraneo antico. Modalità di diffusione e processi di interferenza (coed. con C. Bonnet e D. Steuernagel, 2008); “Saturnia tellus”. Definizioni dello spazio consacrato in ambiente etrusco, italico, fenicio-punico, iberico e celtico (coed. con X. Dupré Raventós e S. Verger, 2008); Fenici e Italici, Cartagine e la Magna Grecia. Popoli a contatto, culture a confronto (coed. con M. Intrieri, 2011); Cartagine, regina del Mediterraneo (ed. e coaut., 2019); Moloch, il dio che mangiava bambini (2020).

 

Con il patrocinio della

 

Società Scientifica S.A.I.C.
Scuola Archeologica Italiana di Cartagine
Documentazione, Formazione e Ricerca

 

Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.

 

Per informazioni rivolgersi al segretariato della Delegazione della Svizzera Italiana dell'Associazione Italiana di Cultura Classica

 

Immagini:
- Claude Lorrain, Enea  e Didone e Cartagine. Olio su tela, 1676
- Pendente punico in pasta di vetro, IV sec. a.C., Museo nazionale di Cartagine.

 

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