Associazione Italiana di Cultura Classica
Delegazione della Svizzera Italiana
Biblioteca Cantonale di Locarno
INVITO
alla lezione pubblica
del Professor Mariusz Zagórski
dell’Università di Varsavia
Venere, Tetide, Giocasta:
Delegazione della Svizzera Italiana
Biblioteca Cantonale di Locarno
INVITO
alla lezione pubblica
del Professor Mariusz Zagórski
dell’Università di Varsavia
Venere, Tetide, Giocasta:
maternità umana e divina nell'epica romana
Giovedì, 15 maggio 2014, ore 20.15
Biblioteca Cantonale
Palazzo Morettini – Locarno
Venere appare ad Enea ferito.
Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Da Pompei, Casa di Sirico.
Nonostante il personaggio centrale per la famiglia romana fosse il padre (pater familias), anche la maternità svolse un ruolo importante per il modello di società. Donne come Cornelia (madre dei Gracchi), Livia (uxor di Augusto) o Julia Domna (moglie di Settimio Severo), si possono annoverare fra gli esempi più famosi di personaggi femminili che influenzarono la vita di Roma. Per quanto riguarda il registro mitologico, i Romani si riferirono spesso a Venere come madre divina. Non sorprende, quindi, che anche nella poesia epica romana la maternità occupi un posto di rilievo fra gli argomenti di particolare interesse. Fra gli esempi più notevoli sono da ricordare le figure materne di Venere nell’Eneide di Virgilio, Tetide nell’Achilleide e Giocasta nella Tebaide di Stazio. Tutte e tre sono figure di madri confrontate con una situazione di conflitto tra amore per i propri figli e necessità storica, e sono costrette a scegliere fra sentimenti e responsabilità. Nella conferenza si mostrerà come nei poemi di Virgilio e Stazio si costruiscano dei personaggi letterari femminili molto complessi, dal ritratto psicologico profondo e suggestivo.
Mariusz Zagórski insegna presso l'istituto di filologia classica dell'università di Varsavia. Dopo gli studi di filologia classica alle università di Toruń (PL) e Freiburg im Breisgau (D), ha pubblicato diversi saggi e contributi riguardanti l'epica romana, le elegie di Ovidio, la poesia neolatina polacca e la teoria letteraria, fra cui si segnalano Bogowie mieszkają na Palatynie, Oktawian August i jego program ideowy w “Metamorfozach” Owidiusza (Gli dei vivono sul Palatino. Augusto e il suo programma nelle Metamorfosi di Ovidio), Kraków, 2006; “Warsztat retoryczny sw. Cypriana na podstawie pisma De lapsis” (“L'atelier retorico di San Cipriano sulla base del De lapsis”), Vox Patrum 21 (2001), p. 195–207; “The Scipio's Dream in Cicero’s De republica - Reminiscence of praetexta?”, Scripta Classica 5 (2008), p. 59–61; “Sarbiewskis Dii gentium: Der poeta doctus und seine Quellen”, in Sarbiewski. Der polnische Horaz, E. Schäfer (ed.), Tübingen, 2008, p. 223–229. Molto attivo sia in ambito accademico che culturale, Zagórski sta attualmente preparando un libro sui personaggi femminili nell’epica romana.
Giovedì, 15 maggio 2014, ore 20.15
Biblioteca Cantonale
Palazzo Morettini – Locarno
Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Da Pompei, Casa di Sirico.
Nonostante il personaggio centrale per la famiglia romana fosse il padre (pater familias), anche la maternità svolse un ruolo importante per il modello di società. Donne come Cornelia (madre dei Gracchi), Livia (uxor di Augusto) o Julia Domna (moglie di Settimio Severo), si possono annoverare fra gli esempi più famosi di personaggi femminili che influenzarono la vita di Roma. Per quanto riguarda il registro mitologico, i Romani si riferirono spesso a Venere come madre divina. Non sorprende, quindi, che anche nella poesia epica romana la maternità occupi un posto di rilievo fra gli argomenti di particolare interesse. Fra gli esempi più notevoli sono da ricordare le figure materne di Venere nell’Eneide di Virgilio, Tetide nell’Achilleide e Giocasta nella Tebaide di Stazio. Tutte e tre sono figure di madri confrontate con una situazione di conflitto tra amore per i propri figli e necessità storica, e sono costrette a scegliere fra sentimenti e responsabilità. Nella conferenza si mostrerà come nei poemi di Virgilio e Stazio si costruiscano dei personaggi letterari femminili molto complessi, dal ritratto psicologico profondo e suggestivo.
Mariusz Zagórski insegna presso l'istituto di filologia classica dell'università di Varsavia. Dopo gli studi di filologia classica alle università di Toruń (PL) e Freiburg im Breisgau (D), ha pubblicato diversi saggi e contributi riguardanti l'epica romana, le elegie di Ovidio, la poesia neolatina polacca e la teoria letteraria, fra cui si segnalano Bogowie mieszkają na Palatynie, Oktawian August i jego program ideowy w “Metamorfozach” Owidiusza (Gli dei vivono sul Palatino. Augusto e il suo programma nelle Metamorfosi di Ovidio), Kraków, 2006; “Warsztat retoryczny sw. Cypriana na podstawie pisma De lapsis” (“L'atelier retorico di San Cipriano sulla base del De lapsis”), Vox Patrum 21 (2001), p. 195–207; “The Scipio's Dream in Cicero’s De republica - Reminiscence of praetexta?”, Scripta Classica 5 (2008), p. 59–61; “Sarbiewskis Dii gentium: Der poeta doctus und seine Quellen”, in Sarbiewski. Der polnische Horaz, E. Schäfer (ed.), Tübingen, 2008, p. 223–229. Molto attivo sia in ambito accademico che culturale, Zagórski sta attualmente preparando un libro sui personaggi femminili nell’epica romana.
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Con il contributo finanziario del Cantone Ticino
derivante dal Sussidio federale
per la promozione della cultura italiana.
derivante dal Sussidio federale
per la promozione della cultura italiana.