I NOSTRI APPUNTAMENTI AL CINEMA
CLASSICITÀ E CINEMA
La cultura classica ha costituito una fonte di ispirazione per diverse forme artistiche: il teatro, la musica, la pittura. Anche il cinema ha ridato vita a parecchi momenti salienti della classicità, spaziando dal mito alla storia, dalla filosofia al teatro antico. L'Associazione Italiana di Cultura Classica - Delegazione della Svizzera Italiana, in collaborazione col Circolo del Cinema di Bellinzona e con la AMOPA, è lieta di offrire al pubblico alcuni momenti di incontro tra tematiche classiche e cinema.
martedì 26 aprile, 20.30, Cinema Forum Bellinzona [ubicazione]
EDIPO RE
Pier Paolo Pasolini, Italia 1967, col, v.o. It, 104’.
Con Franco Citti, Silvana Mangano, Alida Valli, Julian Beck, Carmelo Bene, Francesco Leonetti, Ninetto Diavoli, Pier Paolo Pasolini.
Versione della tragedia di Sofocle in forma di saggio, con gli opportuni riferimenti alla psicoanalisi. La storia dell’uomo (Citti) che, inconsapevolmente, uccide il padre, sposa la madre (Mangano) e, quando scopre la verità, si acceca, diventa per Pasolini un dramma universale e al tempo stesso autobiografico. Prologo negli anni Venti, epilogo nella Bologna moderna, parte centrale in una immaginosa Grecia barbara e fuori dal tempo (ricostruita in Marocco). La messinscena è suggestiva (si veda come è risolto l’episodio della sfinge), gli attori pienamente in parte (...) Pasolini compare nei panni del gran sacerdote, il critico (e qui regista) Jean-Claude Biette in quelli del sacerdote. Per il ruolo di Tiresia, interpretato da Julian Beck, Pasolini aveva scritturato Orson Welles. Franco Citti è doppiato da Paolo Ferrari. Straordinari i costumi "primitivi" di Danilo Donati. (Il Mereghetti. Dizionario dei film 2014, Milano, Baldini&Castoldi, 2013).
sabato 30 aprile, 18:00, Cinema Forum Bellinzona [ubicazione]
LE MÉPRIS (Il disprezzo)
Jean-Luc Godard, Francia/Italia 1963, col, v.o. F st. it, 105’.
Con Michel Piccoli, Brigitte Bardot, Jack Palance, Giorgia Moll, Fritz Lang.
Nella Roma anni Sessanta uno sceneggiatore (Piccoli) viene ingaggiato per rendere più commerciale un film sull’Odissea diretto da Fritz Lang (nella parte di se stesso). L'uomo dapprima tollera le avances del produttore (Palance) nei confronti di sua moglie (Bardot), suscitando il disprezzo della consorte, poi si ribella. Ma è troppo tardi. Dal romanzo omonimo di Moravia, un film "tragico e disperato" che riflette sulla purezza del cinema (simbolizzato da uno degli autori amati dal Godard critico e da tutti i Cahiers du cinéma, Fritz Lang) e il mercantilismo della produzione, i compromessi cui costringe la vita e il rigore delle scelte morali. (Il Mereghetti, cit.)
Altri film sul tema saranno proposti nel mese di ottobre.