INVITO AL CONVEGNO
G i a r d i n i
Luoghi di confluenza e di elaborazione di idee,
simbolo di una privilegiata condizione umana perduta ma recuperabile. «God Almighty first planted a garden. And indeed, it is the purest of human pleasures» Francis Bacon, Essays, Of Gardens, incipit. Venerdi 18 e sabato 19 novembre 2016
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Programma Venerdì 18 novembre 2016 Studio 2, Radiotelevisione svizzera, Lugano-Besso 18:30 Franco Cardini, Il giardino medievale, ovvero la nostalgia del paradiso Elena Volpato moderatrice. 19:40 Interviene l’On. Manuele Bertoli, Consigliere di Stato 20:00 Discussione e chiusura. * * * * *
Sabato 19 novembre 2016 Aula Magna, Università della svizzera italiana, Lugano 10:15 Saluti On. Marco Borradori, Sindaco della Città di Lugano. Elena Volpato moderatrice, storica dell’arte. 10:45 Luciana Repici, Giardini filosofici in Grecia Antica e a Roma. 11:15 Koji Kuwakino, Hortus sapientiae: giardini come luoghi della memoria e dell’organizzazione del sapere enciclopedico. Pausa 12:00 Massimo Venturi Ferriolo, Identità dell’arte dei giardini. P a u s a 14:00 Stefano Mancuso, Lente ma non stupide - una nuova visione delle piante. 14:30 Michael Jakob, Il giardino come opera d’arte. Pausa 15:15 Elena Volpato, storica dell’arte. 15:30 Presentazione e dialogo con l’artista Daniel Buren. 16:15 Discussione di Elena Volpato e Stefano Mancuso con i relatori. * * * * *
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili. * * * * *
Daniel Buren, artista francese formato a Parigi presso l’École nationale supérieure des métiers d’art e l’École des beaux-arts, esordisce con opere di tendenza minimalista. Ha lavorato su una varietà di supporti (tela, carta, plastica, legno, ecc.) o direttamente su pareti, facciate, gradinate, utilizzando strisce colorate alternate al bianco per definire lo spazio. Ha realizzato opere di formato monumentale come Les couleurs: sculptures 1975-77 o Les deux plateaux 1986 (installazione permanente di colonne di altezza diversa nel cortile del Palais Royal a Parigi). Negli anni Novanta le sue installazioni si fanno più complesse: accanto alle strisce impiega pannelli colorati e superfici specchianti che producono effetti trompe-l’oeil Dominant-Dominé, 1991, Centre d’art contemporain, Bordeaux, Transparence de la lumière, 1996, Art Tower, Mito. Interviene inoltre direttamente in spazi urbani, giardini e piazze instaurando particolari rapporti tra interni ed esterni, architettura e paesaggio. Ha partecipato alle più importanti rassegne di arte contemporanea, tra cui la Biennale di Venezia (1986, Leone d’Oro) e nel 2007 è stato insignito del Praemium Imperiale in Giappone, considerato il premio Nobel delle Arti visive. Nel 2012, per l’edizione di Monumenta, ha realizzato l’installazione Excentrique(s), travail in situ trasformando la navata del Grand Palais di Parigi in una sorta di foresta formata da 377 dischi in plastica sospesi su steli d’acciaio. Elena Volpato, storica dell’arte, ha studiato presso l’Ateneo di Padova e presso la University of California Los Angeles – UCLA. Nel 1999 ha dato avvio alla Collezione video della GAM – Galleria d’Arte Moderna e contemporanea, Fondazione Torino Musei di Torino - prima collezione pubblica di video. Dal 2009 è conservatore delle collezioni GAM del contemporaneo e curatore delle edizioni del catalogo di acquisizioni della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea. È membro del Comitato scientifico della Fondazione Giulio e Anna Paolini di Torino, ha curato mostre e ha pubblicato numerosi saggi dedicati alla storia del video e a temi di arte contemporanea. Scrive per la pagina di Fotografia della rivista Indice. Ha insegnato come docente a contratto in diverse accademie italiane tra cui la NABA di Milano. Franco Cardini, professore ordinario di storia medievale nelle Università di Firenze e Bari; dal 2004 al 2012 nell’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) e vicedirettore della Scuola Superiore di Scienze Storiche dell’Università di San Marino. Dal 2012 Professore Emerito dell’Istituto di Scienze Umane e Sociali, ora confluito nella Scuola Normale Superiore. Ha insegnato e compiuto ricerche in vari Atenei europei e americani e in alcuni paesi asiatici. Directeur d’Études presso l’École Historique des Études Supérieures en Sciences Sociales e Fellow della Harvard University. Esplora essenzialmente, in vari volumi, i rapporti tra società toscana basso medievale e Terrasanta: pellegrinaggi, crociate, rapporti culturali tra i mondi cristiano e islamico (In Terrasanta, Il Mulino, 2002 e Europa e Islam, Laterza, 2007). In seguito agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 e alle implicazioni relative alle tesi di un “conflitto di civiltà” in atto, si è occupato con attenzione di alcuni problemi di storia contemporanea, pubblicando alcune monografie, tra cui i libri Astrea e i Titani, Laterza, 2005 e L’Islam è una minaccia. Falso!, Laterza, 2016. Di altro genere, L’avventura di un povero crociato e Il signore della paura, Mondadori, thriller con L. Gori e racconti storico-gastronomici, L’appetito dell’imperatore, Mondadori, 2014, premio Acqui Storia 2015. Collabora ai quotidiani Il Giorno, Avvenire, Il secolo XIX, Il Messaggero, Il Mattino, Il Sole-24 Ore, Il Manifesto, Europa. Luciana Repici, professore di storia della filosofia antica nell’Università di Torino. Oltre che di logica e teoria delle argomentazioni, si occupa di filosofia della natura, con speciale attenzione al problema della teleologia e ai fenomeni psico-fisici nei viventi in Aristotele e nella prima generazione dei suoi allievi. Le sue indagini si estendono in un arco cronologico compreso tra Platone e le filosofie di età ellenistico - romana. Un tema di ricerca particolarmente approfondito è lo studio delle piante nelle sue origini e nei suoi sviluppi aristotelico - peripatetici, fino alle propaggini in epoca medievale e rinascimentale. Tra le sue pubblicazioni, la curatela di Aristotele. Il sonno e i sogni, 2003 e di Teofrasto. Metafisica, 2013 e i volumi La natura e l’anima. Saggi su Stratone di Lampsaco, 1988, Uomini capovolti. Le piante nel pensiero dei greci, Laterza, 2000, Nature silenziose. Le piante nel pensiero ellenistico e romano, Il Mulino, 2015. Koji Kuwakino, laureato in Ingegneria presso la Chiba University con una tesi sulla storia dell’urbanistica rinascimentale in Italia. Ha quindi conseguito un Master in storia dell’architettura occidentale presso la Tokyo University (1999), dedicandosi soprattutto allo studio del rapporto tra il collezionismo enciclopedico e i giardini medicei del Cinquecento. Nel 2007 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Storia delle Arti Visive e dello Spettacolo presso l’Università di Pisa, sotto la guida della professoressa Lucia Tongiorgi Tomasi (sulla rappresentazione del sapere enciclopedico negli spazi mnemonicamente costruiti della prima età moderna). Attualmente svolge attività di ricerca sulla storia dell’arte e del giardino presso l’Osaka University in Giappone. Massimo Venturi Ferriolo, filosofo, già professore ordinario di Filosofia Morale ed Estetica, ha lavorato presso le Università Urbino, Milano Statale, Heidelberg, Salerno e Politecnico di Milano. Ha partecipato alle attività didattiche dell’Università Complutense Madrid, dell’Università Autónoma Metropolitana Città del Messico, dell’Istituto Dumbartons Oaks Garden and Landscape Studies della Harvard University, dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales (membre jury dottorato DEA Jardins Paysages Territoires) e dell’École Normale Supérieure Paris, dell’Universitade São Paulo, dell’Università Santa Fe e Cordoba, Argentina. Ha tenuto numerose conferenze e lezioni in varie università, tra cui la Facoltà di Lettere dell’Università Buenos Aires e FAU Santiago del Cile. Ha lavorato presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano (incarico per contratto presso il Laboratorio di Urbanistica del paesaggio). Dal 1994 collabora con la Fondazione Benetton Studi Ricerche; dal 2008 è membro della Giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino e attualmente membro del Comitato scientifico e dal 2014 collabora con la Fondazione IED, Istituto Europeo del Design. Stefano Mancuso, professore all’Università di Firenze e Fellow Professor all’Università di Kitakyushu, è direttore del LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale www.linv.org) con sedi in Italia e in Giappone, e della rivista Plant Signaling & Behavior. È il cofondatore della neurobiologia vegetale, disciplina che studia i segnali e la comunicazione nelle piante a tutti livelli di organizzazione biologica, dalla singola molecola alle comunità ecologiche. È accademico ordinario dei Georgofili e accademico Corrispondente dell’accademia delle arti e del disegno di Firenze. Ha scritto numerosi libri su comunicazione e comportamento dei vegetali. La rivista La Repubblica ha inserito il suo nome nella lista dei 20 italiani destinati a cambiarci la vita. È cofondatore di PNAT (www.pnat.net), una start-up che produce innovazione tecnologica ispirandosi al mondo vegetale. Fra i suoi ultimi libri ricordiamo Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale, Giunti, 2013, tradotto in 18 lingue (premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2015; Premio Gambrinus 2015; Wissenschaftbuch des Jahres; 2016 premio austriaco per libro scientifico dell’anno); Uomini che amano le piante, Giunti, 2014 e Biodiversi, scritto con Carlo Petrini, Giunti, 2015. Michael Jakob, cattedratico di Lettere Comparate all’Università di Grenoble, nonché professore di storia e teoria del paesaggio presso HEPIA (Ginevra), al Politecnico di Losanna (EPFL). Fondatore e direttore della rivista internazionale Compar(a)ison e della collana Di monte in monte, Tararà, Verbania. Oltre a numerosi articoli e saggi ha pubblicato sul tema: Paesaggio e letteratura, Olschki, 2005; Paysage et temps, Infolio, Gollion 2007; Il giardino allo specchio. Percorsi tra pittura, cinema e fotografia, Bollati Boringhieri, 2009; Le jardin et les arts, Infolio, Gollion 2009; Il paesaggio, Il Mulino, 2009; El jardín y la representación, Siruela, 2010; Mirei Shigemori, Shigemori e il nuovo linguaggio del giardino giapponese, Tararà, 2012; The swiss touch in landscape architecture, Tararà, 2013; Sulla panchina, Einaudi, Torino 2014; Cette ville qui nous regarde, b2, 2015. * * * * *
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