Nell’ambito del ciclo di incontri sul tema “Alle radici della cultura euro-mediterranea per la vita di tutti: la sapienza”, * L'Associazione Biblioteca Salita dei Frati * l'Associazione Biblica della Svizzera italiana e * l'Associazione Italiana di Cultura Classica, Delegazione della Svizzera italiana hanno il piacere di invitarLa martedì 9 maggio 2017 alle ore 20.30 presso la sala di lettura della Biblioteca Salita dei Frati di Lugano Salita dei Frati 4 A, Lugano alla conferenza di Giancarlo Reggi sul tema Sapienza e sapienti nel mondo greco classico, ellenistico e romano Il tema Aristotele distingueva cinque gradi successivi di sapienza (sophìa): 1) la capacità di inventare e usare tecniche di sussistenza; 2) la capacità di inventare e usare tecniche che rendano piacevole la vita (come la musica); 3) la capacità di assicurare un buon governo delle poleis, cioè delle città greche, autonome e rette a repubblica; 4) la conoscenza della meteorologia, dell'astronomia, della fisica e della matematica; 5) la conoscenza delle cose divine, della causa prima e delle cose immutabili. Se si ripercorre la storia del vocabolo nella cultura greca arcaica e classica, ci si accorge che nell’Iliade è chiamata sophìē l’abilità tecnica di un car-pentiere navale; invece nell’Inno omerico a Hermes, un po’ più recente, si parla dell’abilità di un suonatore di cetra e di un suonatore di syrinx (il ‘flauto di Pan’). In Teognide (VI secolo a.C.), sophós vale 'intelligente' e 'accorto', in opposizione a íphthimos ('forzuto'). La sophìa come capacità di assicurare un buon governo è riconosciuta ai Sette Sapienti (VI secolo). Senofonte e Platone (IV secolo) convergono sul fatto che il loro maestro Socrate identificasse la sapienza (sophìa) con la scienza (epistēmē), ma apparisse scettico sulla possibilità di una scienza universale, e perciò sulla possibilità della vera sapienza per l'uomo. Cionondimeno, Platone nella Repubblica ravvisa vera epistēmē e sophìa nella giustizia ordinatrice del filosofo governante. La cosmologia di Platone è tutta simbolica, è invece fisica quella di Eudosso e poi di Aristotele. Dopo Aristotele il pensiero riflette la crisi dell’uomo greco in seguito al crollo della polis sotto i colpi di Alessandro Magno e delle grandi monarchie fondate dai suoi generali. La filosofia, giocata sull’opposizione fra vita attiva e contemplativa, si fa arte del ben vivere e la sophìa viene intesa come ‘saggezza’ piuttosto che come ‘sapienza’. Questo passaggio è importante, perché si riflette sulla cultura romana, sul pensiero giudeo-ellenistico, e sulla filosofia dei Padri della Chiesa.
Nella lezione questi passaggi saranno illustrati mediante la presentazione e il commento di testi scelti. Il relatore Dopo la maturità classica al Liceo cantonale di Lugano (1969), Giancarlo Reggi ha conseguito la laurea di dottore in lettere all'Università Cattolica di Milano, con una tesi in letteratura latina (1974). Ha insegnato latino e greco dapprima al Liceo classico e scientifico di Bellinzona (1974-1977), poi al Liceo cantonale di Lugano (1977-2013). Attualmente è studioso privato e cultore della materia presso la cattedra di Letteratura latina all'Università Statale di Milano. È membro del comitato sia dell'AICC-DSI, sia dell’ABSF, dove è caporedattore della rivista «Fogli». La sua produzione scientifica, iniziata nel 1984, è da generalista, nell'ambito della filologia classica, ma ha partecipato anche all'edizione critica di Galileo Galilei, Lettera a Cristina di Lorena, a cura di Ottavio Besomi et al., Roma-Padova, Antenore, 2012, dove ha curato la versione latina di Elia Diodati e le citazioni patristiche del testo galileiano. Fra le sue pubblicazioni più recenti, riguardano l'influenza diretta o indiretta del pensiero filosofico sulla cultura e sul lessico i seguenti articoli: Eclissi e sismi nell'opera storiografica di Tucidide, «Atene e Roma», n.s., 51 (2006), pp. 1-23; La galileiana Lettera a Cristina di Lorena nella versione latina di Elia Diodati. Osservazioni sul lessico, fra tradizione dei classici e prima modernità, «Italia medioevale e umanistica», 55 (2014), pp. 225-287; Spunti culturali ellenistici, Cicerone e Tucidide in Celso, praefatio 1-11, «Latomus», 14, (2015), pp. 165-180; Tacito storico scettico, in Tacito storico e scrittore. Atti del corso d’aggiornamento per docenti di latino e greco del Canton Ticino (Lugano, 30-31 gennaio 2013), Lugano-Milano, 2016, pp. 17-34. In ambito ecclesiale, da modernista convinto, negli anni Novanta ha scelto il protestantesimo, che nelle chiese riformate svizzere è d'impronta liberale, perciò non contempla la professione di una formula di fede, come sono il Credo Niceno e le Confessiones del tempo dei Riformatori. Dal 2002 è membro del Sinodo della Chiesa Evangelica Riformata nel Ticino.
Una versione stampabile dell'invito alla conferenza (con presentazione del ciclo)
può essere scaricata QUI (file PDF)
Gli altri due appuntamenti previsti nell'ambito del ciclo "Alle radici della cultura euro-mediterranea per la vita di tutti: la sapienza" sono:
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