Biblioteca cantonale di Locarno
Associazione Italiana di Cultura Classica - Delegazione della Svizzera Italiana
La Fama in Virgilio, in Ovidio
e nella tradizione classica
Molto prima di giungere al desolante gossip dei giornali scandalistici moderni, la diceria ha dato lo spunto per passi notevoli della letteratura latina, a cominciare da Virgilio. Nel quarto libro dell'Eneide, non appena Didone ed Enea hanno consumato il loro amore in una grotta, la mostruosa Fama, personificazione della Diceria, si manifesta in modo appariscente ed inizia a raccontare in maniera distorta la relazione amorosa. Dotata di innumerevoli occhi, lingue ed orecchie, Fama incarna il potere che ha la parola umana di propagarsi e plasmare una versione della realtà. Paradossalmente, questa irrefrenabile ed irresponsabile figura femminile di pettegolezzo e diceria rappresenta il doppione negativo della voce maschile del poeta epico che rivendica una piena conoscenza del racconto e fama imperitura per i propri eroi. La conferenza (in italiano) propone un'analisi dell'ambivalenza e del potere di Fama in alcune delle creature derivate dalla Fama virgiliana. Fra i testi fondamentali per la tradizione occidentale, il dodicesimo libro delle Metamorfosi di Ovidio propone la prima grande risposta a Virgilio, con la descrizione della dimora di Fama. La rassegna non si limiterà ai testi antichi, ma proporrà anche estratti dalla casa della Fama di Geoffrey Chaucer (che elabora i temi virgiliani e ovidiani nel contesto di una visione onirica tardomedievale), per arrivare fino ai poemi epici neolatini di Girolamo Vida sulla vita di Cristo e di John Milton sulla Congiura delle Polveri di Guy Fawkes (i quali tentano di appropriarsi di Fama inserendola in un contesto di teologia cristiana del termine). Infine verrà dato spazio all'iconografia, con un'analisi delle immagini più significative di Fama.