Fin dalla nascita delle moderne Olimpiadi si è voluto riconoscere nelle competizioni atletiche dell’antica Grecia un punto di riferimento per la pratica sportiva odierna. In realtà sono parecchie le divergenze tra lo spirito che sprona gli atleti contemporanei e quello che animava i partecipanti agli antichi agoni ginnici. Anche le finalità delle pratiche sportive antiche si discostano notevolmente dalle nostre. Già nell’Iliade queste attività sono tutt’altro che un passatempo ludico. Si tratta piuttosto di un’ulteriore possibilità per gli eroi omerici di affermare la loro superiorità all’interno della società. Anche nelle città-stato elleniche, le attività agonistiche svolgevano innanzitutto un ruolo educativo e di formazione. Esse contribuivano, da un lato, alla preparazione del cittadino-soldato all’attività bellica. D’altro canto concorrevano a realizzare l’ideale greco di una perfezione fisica non disgiunta da un’eccellenza morale.

 

ESAÙ DOZIO studia archeologia classica all’Università di Basilea, dove consegue il dottorato con uno studio sui reperti metallici degli scavi svizzeri di Petra. Nel 2007/2008 è membro dell’Istituto Svizzero di Roma. Dopo aver realizzato una serie di progetti espositivi in Svizzera e in Germania, è rientrato a Basilea come curatore all’Antikenmuseum. Tra le sue pubblicazioni si segnala, per il nesso tematico con la conferenza qui presentata, il catalogo della mostra Gli atleti di Zeus. Lo sport nell'antichità, Silvana Editoriale | Museo d'arte Mendrisio 2009.

 

Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.

 

Per informazioni rivolgersi al segretariato della Delegazione della Svizzera Italiana dell’Associazione Italiana di Cultura Classica

 

Immagine:
Anfora attica con scene di palestra, 510 a. C. - Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig.