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A partire dal nesso strettissimo che collega la Vita nova e la Commedia, la lezione intende mostrare la probabile presenza latente, entro il dittico rappresentato da queste due opere, del mito di Orfeo ed Euridice, evidentemente con tutti gli adattamenti dovuti alla traslazione della storia dalla cultura antica a quella cristiana. Ciò parrebbe configurare il protagonista di entrambe, alter ego dell’autore, come un Orfeo ‘corretto’ alla luce della morale e della poetica cristiana, che non ricade nel peccato e procede ben oltre la catabasi infernale verso l’espiazione e la redenzione definitiva con la contemplazione del Sommo Bene.
Stefano Carrai è professore di Letteratura italiana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato prevalentemente di autori e testi medievali e rinascimentali, lavorando anche su autori della modernità.
Su Dante ha pubblicato i volumi Dante elegiaco (Firenze, Olschki, 2006), Dante e l'antico (Firenze, SISMEL-Ed. Del Galluzzo, 2012) e Il primo libro di Dante (Pisa, Ed. della Normale, 2020). Ha curato, fra l’altro, edizioni commentate della Vita nova (Milano, Rizzoli, 2009) e delle Poesie di Brunetto Latini (Torino, Einaudi, 2016).
È membro del collegio di direzione delle riviste «Giornale storico della letteratura italiana» e «L'Alighieri».
Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.
Volantino stampabile (file PDF) link QUI
Per informazioni rivolgersi al segretariato della Delegazione della Svizzera Italiana dell'Associazione Italiana di Cultura Classica
Immagine:
Hermes psicopompo con Euridice e Orfeo, copia romana di un originale di Alcamene del V sec. a.C., Parigi, Louvre.