Associazione Italiana di Cultura Classica
Delegazione della Svizzera Italiana

in collaborazione con
Liceo cantonale di Lugano 1


invita alla conferenza (in presenza)


della Prof.ssa

Amneris Roselli

(Università di Napoli l’Orientale)

 

Allucinazioni e deliri:

casi clinici dell’antichità greco-romana

e dell’età rinascimentale a confronto

 

Giovedì 17 marzo 2022, ore 18.15

Liceo cantonale di Lugano 1
Viale Carlo Cattaneo 4
Aula magna

 

Cambise e il re spartano Cleomene sono i primi personaggi storici dei quali vengono raccontate da Erodoto le azioni commesse per effetto della loro follia; Aristotele nell’Etica a Nicomaco individua comportamenti abnormi di un uomo e di un servo che in un attacco di follia, o di follia religiosa, si sono dati ad atti di antropofagia (il primo ha sacrificato la madre e si è nutrito delle sue carni, l’altro si è nutrito del fegato di un servo come lui). I racconti relativi a personaggi del mito o della fase più arcaica della storia greca, come espressi in tragedia, portano sulla scena la follia di Aiace che, con suo estremo disonore, fa strage di pacifici animali, o la follia di Eracle che uccide i suoi figli. Sono tutti casi ‘celebri’ anche quando, come nel caso di Aristotele, non coinvolgono personaggi celebri.
I ‘racconti di allucinazione e follia’ sono un genere del racconto; essi racchiudono in una storia individuale verità inquietanti e aprono uno spiraglio sulle credenze, sui valori e sulle angosce del mondo antico e moderno, con implicazioni sociali e di genere; capita spesso che racconti di questo tipo siano raccolti ed esposti in serie, come in una catena che ha una funzione retorica. Questa funzione del racconto di follia nei testi medici risulta evidente quando si leggono i testi di Areteo di Cappadocia e soprattutto di Galeno, oppure, per venire all’età moderna, l’Anatomy of Melancholy di Robert Burton e la pregevole guida alla lettura di Burton di Mary Ann Lund, A User’s Guide to Melancholy, appena pubblicata, in cui ogni capitolo viene introdotto dalla narrazione di una ‘storia di follia’ presentata come un emblema. Nella conferenza saranno presentate e commentate alcune di queste brevissime storie di allucinazione e follia.

 

Amneris Roselli, già Professore associato di Filologia greca presso il Dipartimento di Filologia dell’Università della Calabria e dell’Università di Pisa, dal 1997 è Professore ordinario di Filologia classica presso il Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo dell’Università di Napoli L’Orientale. Esperta di testi medici greci, ha dedicato gran parte della ricerca all’edizione di testi medici e scientifici. Inoltre è autrice di numerosi articoli sulla filologia antica, sulla storia della medicina e della scienza e su medici greci e latini.

Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano I nomi delle malattie: da Ippocrate a Galeno, in: M. Capocci, M. Cilione, F. Giorgianni (a cura di), I nomi del male e i segni dell’eredità. Pensare, nominare e curare la malattia «genetica» dai Greci a noi, Bologna 2019; Robert Burton, L’anatomia della malinconia, a cura di L. Manini e A. Roselli, Firenze-Milano 2020; Colorito della pelle e sistema degli umori: Galeno interprete di Ippocrate Epidemie VI 3, 13 e VI 2, 6, «Medicina nei Secoli» 32/2 (2020); Robert Burton lettore di Boccaccio? Il ruolo delle traduzioni di Boccaccio in latino in età umanistica, in: Trame di parole. Studi in memoria di Clara Borrelli, a cura di A. Cerbo e C. Vecce, Napoli 2020; Galens Practice of Textual Criticism, in: A. Aejmelaeus / D. Longacre / N. Mirotadze (eds.), From Scribal Error to Rewriting. How Ancient Texts Could and Could Not Be Changed, Göttingen 2020.

 

 

Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.

 

Per informazioni rivolgersi al segretariato della Delegazione della Svizzera Italiana dell'Associazione Italiana di Cultura Classica

 

 

Immagine:
La follia di Eracle, cratere della Magna Grecia (350-320 a.C.) Madrid, Museo Archeologico Nazionale di Spagna
(CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons)