Associazione Italiana di Cultura Classica
Delegazione della Svizzera Italiana

 

in collaborazione con la
Biblioteca Cantonale e del Liceo di Mendrisio
 
Invito alla serata sul tema
Nascere nella Grecia classica:
l'universo dei bambini
 
Relatrice:  prof.ssa Claudia Lambrugo
 
 
Giovedì, 3 febbraio 2011, ore 18.00
Auditorio del Liceo di Mendrisio
Via Agostino Maspoli - Mendrisio
 
 
Mentre possediamo molte notizie sulla vita degli adulti nella Grecia di età classica, dobbiamo ammettere che molto ancora ci sfugge della realtà dei bambini; la storia dell'infanzia nel mondo greco è al più ricostruibile dal punto di vista degli adulti, seguendo quello che essi hanno scritto dei loro figli o prodotto per loro. Molto difficile è invece rintracciare il punto di vista dei bambini; questi infatti non lasciano che in rari casi traccia diretta dei loro desideri, delle loro paure, delle loro attività in vita; i giocattoli, rinvenuti spesso nelle tombe di infanti morti prematuramente, costituiscono sotto questo profilo una testimonianza preziosa, così come i frammenti delle fiabe che le nutrici raccontavano ai loro prediletti aiutano a ricostruire i timori e le fantasie dei bimbi greci.
Che il bambino nell'antichità fosse un soggetto solo abbozzato, socialmente e biologicamente indefinito, appare chiaro anche osservando le immagini che lo ritraggono; la mancanza di una percezione specifica dell'infante fa sì che esso venga rappresentato a lungo come un piccolo adulto. Gli elevatissimi tassi di mortalità infantile, che spesso nel mondo antico superano il 50-60%, hanno poi spinto molti studiosi moderni a concludere che nella Grecia antica i genitori fossero sostanzialmente indifferenti ai loro figli e in questo modo più facilmente pronti ad accettarne la morte.
Ma ci chiediamo - davvero i genitori greci non amavano i loro figli?

 

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Claudia Lambrugo è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell Antichità dell'Università degli Studi di Milano; presso lo stesso Ateneo ha insegnato Archeologia e Storia dell Arte greca come docente a contratto dall'anno accademico 2004/2005 all'anno accademico 2007/2008; dal 2010 insegna invece Museologia e Storia del Collezionismo presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della stessa università; collabora inoltre attivamente con l'insegnamento di Archeologia della Magna Grecia, con lezioni e seminari annuali.
 
Ha scavato in varie località d'Italia; attualmente è membro della missione archeologica milanese a Gravina in Puglia (BA), dove insieme alla prof.ssa Marina Castoldi scava un insediamento rurale peuceta del VI sec. a. C. con tracce di precoce ellenizzazione; è anche membro della missione archeologica dell'Università di Milano a Gortyna (Creta), dove, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene e sotto la direzione scientifica del prof. Giorgio Bejor, è responsabile dello scavo del complesso noto come Terme a sud del Pretorio.
 
Dal 2002 è consulente scientifica delle Civiche Raccolte Archeologiche di Milano, per le quali ha progettato il riallestimento della sezione etrusca (2003), della sezione greca (2008), mentre attualmente collabora al grande progetto di allestimento di una nuova sede museale per le collezioni archeologiche etrusche e greche in Via Nirone a Milano, la cui inaugurazione è prevista a breve.
 
I suoi ambiti di ricerca sono lo studio delle ceramiche greche e magnogreche, la lettura delle immagini e l'analisi dei contesti funebri; ha al proprio attivo circa sessanta tra articoli su riviste scientifiche, contributi in volumi e atti di convegno; insieme a Marina Castoldi e Giorgio Bejor è autrice del volume Arte greca. Dal decimo al primo secolo a. C., Mondadori Università, Milano 2008, mentre sta concludendo una monografia sulla necropoli arcaica di Gela dal titolo: Profumi di argilla. Tombe con unguentari corinzi dalla necropoli arcaica di Gela, che darà alle stampe per i tipi de L'Erma di Bretschneider (Roma).