L'Associazione Italiana di Cultura Classica
Delegazione della Svizzera Italiana

in collaborazione con
La Biblioteca cantonale di Locarno

invita alla conferenza

GLI ANIMALI NELLA POESIA
ASTRONOMICA ANTICA

del Prof. Matteo Rossetti
(Università degli Studi di Milano)

Giovedì, 20 ottobre 2022, ore 18.00

Biblioteca cantonale di Locarno
Palazzo Morettini – Locarno

 

 

Una delle caratteristiche peculiari della poesia astronomica antica è la stretta correlazione tra la dimensione celeste e quella terrestre, tanto che l’una sembra essere lo specchio dell’altra. La volta celeste, oltre a essere popolata da uomini, è abitata anche dai più disparati animali reali o fantastici. Non di rado si può osservare come le varie figure delle costellazioni vengano raffigurate in movimento, nell’atto di interagire con altri signa, come in un "ecosistema celeste". Le rappresentazioni celesti del mondo animale sono, in questa prospettiva, un interessante punto di osservazione di tale processo di animazione dell’universo e possono fornire degli spunti di riflessione per comprendere l’evoluzione del genere astronomico dal mondo ellenistico a quello romano. In un primo momento della conferenza verrà proposto un quadro d’insieme dei catasterismi animali in Arato e nei traduttori latini (Cicerone, Germanico e Avieno); in un secondo momento, invece, saranno presi in esame in modo specifico gli Astronomica di Manilio, il quale dialoga attivamente con la tradizione aratea. La trattazione delle qualità dispensate dai segni zodiacali ed extrazodiacali nei libri 4 e 5 degli Astronomica denuncia infatti una particolare attenzione del poeta nei confronti del mondo animale, che supera il semplice interesse nei confronti dei mirabilia. La descrizione maniliana delle qualità dei segni di forma animale, in alcuni casi, sembra suggerire una sorta di "animalizzazione" dell’uomo, che è destinato ad assumere potenzialità e comportamenti caratteristici dell’animale corrispondente al segno natale. Tale tendenza è ravvisabile, ad esempio, nella trattazione del Leone (4, 176-188) e del Delfino (5, 416-448), dove il poeta, attraverso una descrizione caratterizzata da un certo realismo espressivo, intende rendere fluidi i confini tra l’uomo e l’animale astrale da cui l’uomo riceve determinate qualità. Tale processo, inoltre, è interessante da osservare alla luce delle modalità con le quali il poeta rappresenta l’animale in rapporto all’uomo, sulla base di un sapere zoologico disorganico, del quale si trova traccia anche in altri punti degli Astronomica (2, 99-104; 2, 520-540; 5, 701-709).


Matteo Rossetti insegna Letteratura latina all’Università degli Studi di Milano. Laureatosi in Antichità classiche e orientali presso l’Università di Pavia con una tesi su “Il problema della forma della Terra nel dibattito scientifico antico: Manilio Astronomica 1,173-246, introduzione, traduzione e commento”, ha successivamente conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze del patrimonio letterario, artistico e ambientale presso l’Università degli Studi di Milano con una dissertazione sulle costellazioni negli Astronomica dello stesso poeta. Ora è in corso di stampa la sua monografia Manilio e il suo catalogo delle costellazioni: Astronomica 1, 255-455 (Milano, University Press). Su Manilio e, più in generale, sulla cultura scientifica e astronomica della prima età imperiale ha pubblicato vari contributi apparsi in riviste, miscellanee e atti di convegni, tra cui: La funzione didascalica degli appelli al lettore nei Fenomeni di Arato, in Poesia e prosa di età ellenistica. In memoria di Roberto Pretagostini, a cura di Mauro Tulli (Fabrizio Serra editore, Pisa/Roma, 2017); Impensius scire iuuat. Forme della conoscenza della Natura nella cultura della prima età imperiale, in Intorno a Tiberio. 2. Indagini iconografiche e letterarie sul Principe e la sua epoca, a cura di Fabrizio Slavazzi e Chiara Torre (All’Insegna del Giglio, Sesto Fiorentino, 2018); Keplero e la luna degli antichi. Alcune osservazioni sulla rielaborazione di Plutarco nel Somnium, in La Grecia nel patrimonio letterario, artistico e ambientale italiano ed europeo, a cura di Giuseppe Zanetto e Lucia Floridi (Palumbo, Palermo, 2019). Organizza seminari e incontri di studio e collabora a diverse riviste scientifiche (“Gilgameš”, “Aristonothos”).

 

Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana