Associazione Italiana di Cultura Classica Delegazione della Svizzera Italiana
in collaborazione con il
Liceo cantonale di Locarno
invita alla conferenza
UN PARADIGMA CICERONIANO PER L'ULISSE DANTESCO
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Cicerone, De finibus bonorum et malorum, 45 a.C., editio princeps 1470, Colonia.
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Il XXVI Canto dell'Inferno dantesco è tra i più studiati. La lettura che viene proposta nella conferenza esplora il testo in diverse prospettive. Fa da sfondo alle riflessioni una netta distinzione tra Dante narratore e Dante pellegrino infernale, con particolare attenzione per il primo alle reazioni emotive che il poeta dichiara prima di accingersi a descrivere lo scenario dell'ottava bolgia, e per il secondo alle circostanze percettive, relazionali e ancora emotive individuabili nella "drammaturgia" dell'episodio. Le similitudini sono oggetto di un'analisi classificatoria, che le situa a livello esperienziale, biblico e letterario. Il concetto di mito, a cui ricorrono molti commenti, viene esplorato alla luce della cultura medioevale e antica, che considerava gli eroi omerici come persone reali, non leggendarie e neppure trasfigurate dal contesto poetico che le testimonia. Il confronto con testi di autori ben noti a Dante (il poeta Stazio, che lo accompagnerà fino alle porte del Paradiso, Orazio, avvistato nel IV Canto dell'Inferno, Virgilio, il maestro di color che sanno), e soprattutto il richiamo a pagine del De finibus di Cicerone, un'opera che il poeta cita più volte nel Convivio, consentono di distinguere nel Canto due diversi orizzonti: da una parte quello delle colpe che, per quanto implicito nel luogo infernale assegnato a Ulisse, merita di essere considerato sul livello dell'attenzione che i personaggi a esso riservano, dall'altra quello della personalità di Ulisse, così come viene configurata da Dante, che consente riflessioni di più ampio respiro, riguardanti il ruolo che la canoscenza svolge nella vita degli esseri umani.
Vittore Nason si è laureato in Lettere Classiche all'Università di Urbino e ha conseguito il Dottorato in Italianistica, letteratura medievale e umanistica. Ha insegnato greco e latino, e negli ultimi anni anche italiano al Liceo Cantonale di Locarno, di cui è stato vice direttore. La conferenza è stata presentata alla Scuola estiva internazionale di Studi danteschi nell'agosto 2024, nell’ambito di un progetto che mette a confronto i Canti XXVI e XXVII dell'Inferno, che sarà oggetto di pubblicazione sulla rivista in rete StEFI (Studi di erudizione e di filologia italiana). Ha pubblicato con Olschki il Rationarium vite di Giovanni Conversini da Ravenna, vivacissima autobiografia di ispirazione petrarchesca, con Sellerio il De differentia veri amici et adulatoris, traduzione di Guarino Veronese del trattato di Plutarco Πῶς ἄν τις διακρίνειε τὸν κόλακα τοῦ φίλου (Come distinguere un adulatore da un amico), diversi saggi e testi inediti. Ha collaborato con riviste scientifiche (Maia, Studi petrarcheschi, Giornale italiano di filologia, Studi Urbinati), con la SUPSI ed è stato attivo nei corsi di aggiornamento cantonali.
Con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana
Attribuzione dell'immagine: it.wikipedia.org (s.v. "De finibus bonorum et malorum"); CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, da Wikimedia Commons.
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