Il Liceo Cantonale di Bellinzona

e

l’Associazione Italiana di Cultura Classica
Delegazione della Svizzera Italiana


hanno il piacere di invitarla alla conferenza del professor


PIETRO GIBELLINI

(Università di Venezia)

UN AMORE TRASGRESSIVO
FEDRA DA EURIPIDE A D’ANNUNZIO


GIOVEDÌ 16 MARZO 2017 - ORE 18:00
LICEO DI BELLINZONA- AULA MULTIMEDIALE

 

 

    La fine di Ippolito, dettaglio di cratere a volute apulo a figure rosse,
    attribuito al pittore di Dario, ca. 340-320 a.C., Londra, British Museum

 

Il giovane Ippolito, dedito alla caccia e al culto di Artemide, disprezza la dea dell’amore. Per punirlo, Afrodite suscita una passione incestuosa per lui in Fedra, la sposa cretese di suo padre, l’eroe greco Teseo. Respinta e ingiuriata dal figliastro, Fedra sceglie il suicidio, ma concepisce una vendetta postuma accusando falsamente Ippolito di averla insidiata. Maledetto dal padre il giovane troverà la morte …
Questa vicenda, variata in alcuni nodi significativi, e per conseguenza nel senso ultimo del mythos, ha  attraversato i secoli. Adattata alla sensibilità di tempi e autori diversi, continua a parlarci, a sollecitare lettori e interpreti attratti dal tema conturbante dell’incesto o, in senso più lato, della sconveniente passione di una donna matura per un giovane uomo. Alla luce della psicanalisi, il mito di Fedra si è rivelato cruciale come quelli più sondati di Edipo e di Elettra, icone del trasporto amoroso verso la figura materna o paterna e del conseguente odio per l’altro genitore, sentito come rivale. Oggetto della conversazione bellinzonese sono quattro celebri versioni teatrali della tragica storia di Fedra, quella arcaica di Euripide, quella razionalistica di Seneca, quella moralistica di Racine, infine quella superomistica, anzi superfemministica di D’Annunzio.

PIETRO GIBELLINI ha insegnato nelle Università di Pavia, Ginevra, L’Aquila, Trieste e Venezia. Dirige l’Edizione nazionale delle opere di D’Annunzio e le riviste “Ermeneutica letteraria”, “Letteratura e dialetti”, “Archivio D’Annunzio”. Filologo e interprete di testi, ha dedicato studi ed edizioni a vari autori: gli scrittori lombardi da Parini a Gadda, Manzoni, Belli, D’Annunzio, Pirandello, ecc. Ha diretto per l’editrice Morcelliana due grandi opere collettive: “Il mito nella letteratura italiana” (2003-2009) e “La Bibbia nella letteratura italiana” (2009-2012). Collabora da anni al “Corriere del Ticino” e segue da sempre gli scrittori svizzero-italiani.

 
Con il contributo finanziario del Cantone Ticino
derivante dal Sussidio federale per la promozione della cultura italiana.